L’Italia riparte da Bari

Fabrizio Moro, nella foto di Fabrizio Cestari

Il Bello dell’Italia del «Corriere della Sera» riparte il 22 aprile, da Bari. Con una giornata di cultura, spettacolo, laboratori e visite guidate. Che cos’è il Bello dell’Italia? È un’inchiesta che il nostro quotidiano ha deciso di dedicare (in una seconda edizione, dopo il successo del 2016) alle potenzialità del territorio italiano: in quali campi siamo davvero bravi? E dove, invece, possiamo ancora crescere?, sono state le domande principali. Lo abbiamo fatto con approfondimenti sul giornale, ogni martedì, e sul canale corriere.it/bello-italia. E ora, dal 22 fino al 27 maggio, il «Corriere» promuove un roadshow in sei città italiane, una per ogni sabato, non solo per incontrare de visu i lettori, ma anche per animare le province più dinamiche, coinvolgendo quante più persone possibile.

Il 22, appunto, il capoluogo pugliese sarà al centro della tappa che abbiamo intitolato «Export(are) bellezza», prendendo spunto da una delle leve economiche più rilevanti del nostro Paese. Le esportazioni, certo, ma abbiamo esteso il concetto a una delle peculiarità di questa regione. Come poche, infatti, ha imparato a esportare cinema, musica, arte, cibo, stile di vita, un’immagine ben precisa che ogni anno (come ci spiegherà il direttore del «Corriere del Mezzogiorno», Enzo d’Errico) si vede arrivare in pellegrinaggio milioni di turisti. Ma che cosa accadrà sabato? Si comincia dalle 9.30 del mattino, quando, nello spazio Murat, gli studenti dell’Accademia di Belle arti di Bari discuteranno di arte contemporanea insieme a Massimo Torrigiani, guida del Polo del Contemporaneo e al critico d’arte Santa Nastro e assisteranno a una lectio di Domingo Milella, fotografo che si divide tra l’Italia e New York. Ci sarà anche l’energico assessore alla cultura Silvio Maselli, che precisa: «Bari non è una cosa sola. Qui trovi servizi, infrastrutture, le opportunità più importanti della regione. Vogliamo valorizzare questa unicità: da Bari Vecchia, scrigno della nostra comune identità, alla zona industriale, ci sono mille sfumature che concorrono a fare di Bari un unicum nel Mezzogiorno».

Arte, musica, cinema. E proprio al cinema dedichiamo l’altro grande appuntamento: un incontro-intervista con Sergio Rubini, barese che è diventato uno degli attori e registi più importanti di oggi. Poi, dopo il saluto del direttore del «Corriere del Mezzogiorno» Enzo d’Errico e dei rappresentanti istituzionali, sul palco si alterneranno parole e musica: i suoni di Gabriele Panico, un jazzista con la passione per l’elettronica e esponenti del teatro (Massimo Biscardi, soprintendente del Petruzzelli e Alberto Triola, direttore del Festival della Valle d’Itria), del cinema (l’imprenditore Andrea Costantino), della musica (Cesare Veronico di Puglia Sounds). Ma anche economisti ed esperti di sistemi produttivi, perché il «modello Puglia» non è una faccenda territoriale, bensì nazionale. Così come si allarga il valore della sua architettura e del suo patrimonio artistico: proietteremo un video con uno sguardo inedito sul Barocco leccese e, dalle 15 alle 17 (grazie al Fai e alla sua capo delegazione Rossella Ressa), apriremo gratuitamente due luoghi non facilmente visitabili, come la Cripta della Chiesa di san Michele e Casa Piccinni (quest’ultima sarà una vera esclusiva perché aprirà le sue porte in modo eccezionale per il Bello dell’Italia): per iscriversi, basta inviare una email a rossella-ressa@hotmail.com o a gigileonetti@gmail.com, appuntamento alle 15 alla Cripta e alle 16 a Casa Piccinni in via Mercantile.

Nel frattempo, dopo una colazione offerta a base di prodotti tipici, nello spazio Murat via al contenitore del pomeriggio, con personaggi della cultura (come lo scrittore Mario Desiati che parlerà del legame tra la Puglia e l’Albania e Maria Laterza, la quale farà il punto sui romanzieri e il territorio) ma anche musicisti di rilievo, come Erica Mou, Renzo Rubino e i salentini Kalàascima. Tutti faranno esibizioni dal vivo. Spazio anche per quella generazione di giovani innovatori che sono partiti dalla tradizione per inventare qualcosa di nuovo. Come Lorenza Dadduzio di Cucina Mancina, un collettivo di food blogger che reinventano la cucina pugliese in chiave «sana» e moderna. Dadduzio terrà anche un laboratorio, in uno spazio esterno (prenotazioni al numero: 3208382210), rivolto a grandi e piccoli, un altro degli eventi satellite di questa giornata barese. Tutti gli appuntamenti (come nelle prossime tappe del Bello dell’Italia, Verona, Torino, Palermo, Ravenna, Brescia) sono gratuiti fino a esaurimento posti. Ci sarà anche una diretta video su «Corriere.it» che ci accompagnerà per tutta la giornata.

L’Italia riparte da Bariultima modifica: 2017-04-18T16:19:32+02:00da diegoromero
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