Pensioni, niente equiparazione tra deputati e cittadini normali

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L’ufficio di Presidenza della Camera, ha giudicato una delle poche osservazioni giuste realizzate in questo paese anormale, come “un fatto senza precedenti e di assoluta gravità!”.
La protesta di 36 deputati del M5S all’ufficio di presidenza della Camera in occasione della votazione sulle delibere sulle pensioni dei parlamentari è stata valutata dall’ufficio di Presidenza della Camera “un fatto senza precedenti e di assoluta gravità, costituendo un serio attentato al libero dispiegarsi del confronto e del funzionamento delle istituzioni”. Con questa motivazione l’Ufficio di Presidenza sospende diversi deputati M5S. I deputati sospesi dai lavori dall’ufficio di presidenza della Camera sono stati divisi in tre fasce: per alcuni la sospensione scatta a partire dal 6 aprile, per la seconda tranche a partire dal 17 maggio, mentre per la terza scatterà il 22 giugno. Il 4 aprile, giorno in cui il biotestamento approda in Aula alla Camera, nessuno dei deputati pentastellati risulterà sospeso.
Questa mattina il Movimento aveva fatto appello affinché tutti i suoi deputati potesero restare in Aula in occasione dell’approdo del ddl. Sono quindi 10 i giorni di sospensione per i deputati M5S che hanno protestato in Aula causandone lo stop in diretta tv e impedendo la prosecuzione del question time. Per 4 deputati i giorni di sospensione sono 12 in quanto hanno esposto cartelli sotto il banco della presidenza dell’Aula. E’ questa la sanzione comminata dall’Ufficio di Presidenza della Camera in seguito alla bagarre sui vitalizi del 22 marzo scorso, divisa in due episodi: il caos in Aula e la tentata irruzione in ufficio di presidenza (per cui la sanzione decisa è di 15 giorni). Nei due episodi in gran parte dei casi sono stati coinvolti e sanzionati i medesimi deputati. Per alcuni (Sorial, Vacca, L’Abbate, ad esempio) i giorni di interdizione in totale sono quindi 27.
Le sanzioni sono state votate da tutti i membri dell’Ufficio di Presidenza ad eccezione del pentaastellato Riccardo Fraccaro e con gli altri due membri M5S assenti. L’Ufficio sottolinea come il comportamento “aggressivo” dei deputati che hanno rotto il cordone tentando l’irruzione nella Biblioteca della Presidenza abbia reso ancor più grave l’episodio a causa del quale, si ricorda, 4 assistenti parlamentari (3 uomini e una donna) sono dovuti ricorrere a cure mediche. Tra i deputati sanzionati per la tentata irruzione figurano Alessandro Di Battista, Giuseppe Bresca, Massimo De Rosa (unico che riuscì ad entrare), Danilo Toninelli, Michele Dell’Orco, Marco Brugnerotto.
Un flashmob davanti alla Camera per mostrare i volti dei deputati che fanno parte dell’ Ufficio di Presidenza della Camera: quelli che oggi hanno sanzionato 42 deputati del Movimento, gli stessi, protesta il M5s, che hanno bocciato la proposta di delibera per “equiparare le pensioni dei deputati a quella dei normali cittadini”. “Si tengono la pensione” hanno protestato i deputati del Movimento. “Queste sono state settimane da horror in Parlamento, dalle pensioni ai vitalizi, dal salvataggio di Minzolini a quello di Lotti fino alla riforma della giustizia: pensano solo agli affari loro e le facce che vedete dietro di me sono i volti di quelli che in Ufficio di Presidenza hanno pensato solo a salvare un affare loro”. Così il vicepresidente M5s della Camera, Luigi Di Maio davanti Montecitorio. “Per noi queste sanzioni non sono una preoccupazione – ha concluso Di Maio – utilizzeremo questi 15 giorni di sospensioni per girare meglio l’Italia e raccontare le schifezze che si votano qui dentro”.

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Pensioni, niente equiparazione tra deputati e cittadini normaliultima modifica: 2017-03-31T01:40:15+02:00da diegoromero
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